Calcolatore Break‑even Mutuo vs Affitto
Mutuo è un finanziamento a lungo termine concesso da una banca per l’acquisto di un immobile. Affitto è un contratto di locazione che consente l’uso di un immobile dietro pagamento periodico. La domanda classica è: cosa conviene, mutuo o affitto? Qui trovi una risposta pratica, basata su numeri, tasse e scenari quotidiani.
In breve
- Il mutuo richiede un capitale iniziale (caparra, spese accessorie) ma permette di accumulare patrimonio.
- L’affitto è più flessibile, ma il denaro speso non ritorna a te.
- Il costo reale dipende da tasso d’interesse, durata, IMU e spese condominiali.
- Per chi resta meno di 5‑7 anni, l’affitto è spesso più conveniente.
- Chi ha una stabilità di reddito e pensa a lungo, il mutuo può risultare più vantaggioso.
Le componenti chiave di un mutuo
Per confrontare correttamente, bisogna capire cosa comprende il mutuo:
- Caparra è la somma versata al momento della stipula per garantire il credito, solitamente tra il 10% e il 30% del valore dell’immobile.
- Tasso fisso è un tasso di interesse che resta invariato per tutta la durata del mutuo, offre prevedibilità dei pagamenti.
- Tasso variabile segue l’andamento dei tassi di mercato (Euribor, Eurirs), può aumentare o diminuire nel tempo.
- Piano di ammortamento è la tabella che mostra la ripartizione di quota capitale e quota interessi per ogni rata.
- IMU è l’imposta municipale sugli immobili di proprietà, pagata annualmente dal proprietario.
Le componenti chiave di un affitto
L’affitto sembra più semplice, ma ci sono costi nascosti:
- Deposito cauzionale è la cauzione versata al padrone di casa, solitamente pari a 2‑3 mensilità. Rientra al termine del contratto se non ci sono danni.
- Le spese condominiali possono essere a carico dell’inquilino o del proprietario, a seconda del contratto.
- Non si paga l’IMU, ma si è soggetti a eventuali oneri di registrazione del contratto.
- L’inflazione può far aumentare il canone di rinnovo, tipicamente ogni 3‑4 anni.
Confronto numerico
Parametro | Mutuo | Affitto |
---|---|---|
Costo mensile medio | €850 (tasso fisso 3,5%) | €800 |
Caparra/cauzione iniziale | €30000 (15%) | €2400 (3 mensilità) |
Rischio di perdita capitale | Basso (possibilità di vendita) | Alto (senza patrimonio accumulato) |
Flessibilità di spostamento | Media‑bassa (vincolo vendere o sub‑locare) | Elevata (preavviso 3‑6 mesi) |
Impatto fiscale | Detrazioni interessi (fino al 19%) + IMU | Nessuna detrazione, ma nessuna IMU |
Patrimonio al termine | €200000-debiti residui ≈ €180000 | Zero |

Decisione basata sul tempo di permanenza
Un metodo pratico è calcolare il break‑even point, cioè il numero di anni dopo i quali il mutuo diventa più conveniente rispetto al canone d’affitto. La formula semplificata è:
- Somma tutti i costi iniziali del mutuo (caparra, spese notarili, imposte).
- Calcola il costo medio mensile del mutuo (rata + IMU + spese condominiali).
- Calcola il costo medio mensile dell’affitto (canone + spese condominiali).
- Dividi la differenza dei costi iniziali per la differenza dei costi mensili. Il risultato è il numero di mesi necessario per pareggiare.
Con i numeri dell’esempio (caparra €30000, differenza mensile €50), il break‑even è circa 600 mesi, cioè 12‑13 anni. Se prevedi di restare meno di quel tempo, l’affitto è più vantaggioso; oltre, il mutuo paga.
Fattori extra da considerare
- Variabilità dei tassi: un mutuo a tasso variabile può ridursi se l’Euribor scende, ma aumenta se sale.
- Mercato immobiliare locale: se il valore degli immobili cresce del 2‑3% annuo, il patrimonio acquista valore; in zone stagnanti, l’idea di investimento svanisce.
- Stabilità lavorativa: un contratto a tempo indeterminato rende più facile accedere a un mutuo con condizioni migliori.
- Spese impreviste: manutenzione, riparazioni e ristrutturazioni ricadono sul proprietario, ma possono erodere il vantaggio del mutuo.
- Benefici fiscali per i giovani: il “Fondo di garanzia per la prima casa” riduce la rata per chi acquista sotto i 36 anni.
Qual è la scelta più adatta a te?
Raccogli questi dati:
- Reddito netto mensile e capacità di risparmio.
- Durata prevista di permanenza nella città.
- Quota di capitale disponibile per la caparra.
- Propensione al rischio (preferisci stabilità o flessibilità?).
Inserisci i valori in un semplice foglio Excel o in un calcolatore online: otterrai una cifra che indica se conviene più il mutuo o l’affitto per il tuo caso specifico.
Prossimi passi consigliati
Dopo aver chiarito la tua situazione, ecco cosa fare:
- Richiedi un preventivo di mutuo a 3 banche diverse per confrontare tasso fisso, tasso variabile e spese di istruttoria.
- Visita gli appartamenti in affitto nella zona desiderata e chiedi se il canone include le spese condominiali.
- Calcola il “costo opportunità” del capitale immobilizzato: quale rendimento otterresti se investissi quei soldi in un fondo indicizzato?
- Se il mutuo sembra vantaggioso, prepara la documentazione (buste paga, CUD, estratti conto) per accelerare la pratica.
- Se l’affitto è più adatto, negozia un eventuale rinnovo a canone bloccato per 2‑3 anni per limitare l’inflazione.
Domande frequenti
Qual è la differenza principale tra mutuo a tasso fisso e tasso variabile?
Il tasso fisso rimane invariato per tutta la durata del mutuo, garantendo pagamenti prevedibili. Il tasso variabile segue l'andamento di indicatori di mercato (Euribor) e può aumentare o diminuire, rendendo la rata più flessibile ma anche più incerta.
Quanto incide l'IMU nel calcolo del costo mensile di un mutuo?
L'IMU è una tassa annuale sul valore catastale dell’immobile. Se si ripartisce su 12 mesi, può aggiungere da €30 a €100 al mese, a seconda della rendita dell’immobile e dell’aliquota comunale.
È possibile dedurre gli interessi del mutuo dalle tasse?
Sì, gli interessi passivi sul mutuo per l’acquisto della prima casa sono deducibili fino al 19% di un limite di €4.000 annui, secondo le normative vigenti.
Quanta caparra devo dare per richiedere un mutuo?
Di solito le banche chiedono una caparra tra il 10% e il 30% del valore dell’immobile. Una caparra più alta abbassa l’importo del mutuo e può migliorare il tasso di interesse.
Quali sono i vantaggi fiscali dell’affitto rispetto al mutuo?
L’inquilino non paga l'IMU e non ha obblighi di manutenzione major, ma non può usufruire di detrazioni sugli interessi. Il vantaggio fiscale principale resta per il proprietario, che può dedurre gli interessi e l'IMU.
Come calcolare il punto di pareggio tra mutuo e affitto?
Somma tutti i costi iniziali del mutuo (caparra, spese notarili, imposte) e dividi la differenza tra il costo mensile medio del mutuo e quello dell’affitto per ottenere il numero di mesi necessari a pareggiare i costi.