Se hai notato che l’unghia del dito del piede o della mano ha cambiato colore, si è ingrossata o si sfalda come cartone vecchio, non è solo un problema estetico. Potrebbe essere un fungo alle unghie, una condizione comune ma spesso ignorata. E se non la trattiamo bene, può peggiorare, diffondersi e diventare dolorosa. Molti pensano che sia un’infezione da vecchi o da chi va spesso in piscina, ma non è così. Può colpire chiunque, anche se tiene i piedi puliti. Il problema è che la maggior parte delle persone aspetta troppo prima di fare qualcosa, e quando finalmente va dal medico, l’infezione è già avanzata.
Cosa è veramente il fungo alle unghie?
L’onicomicosi, il nome tecnico del fungo alle unghie, è un’infezione causata da microrganismi come dermatofiti, lieviti e muffe. Non è un semplice ingiallimento per via dei tacchi o del smalto. È un’infestazione viva che si insedia sotto l’unghia e si nutre della cheratina, il materiale di cui sono fatte le unghie. È molto più frequente nelle unghie dei piedi che in quelle delle mani, perché i piedi stanno chiusi in scarpe calde e sudate per ore, creando l’ambiente perfetto per i funghi.
Il primo segnale? Una piccola macchia bianca, gialla o marrone che appare sul bordo dell’unghia. Non è un graffio. Non è lo smalto che si stacca. È un’infezione che si sta espandendo. Col tempo, l’unghia diventa opaca, spessa, fragile. A volte si stacca dalla pelle sottostante. Può diventare così dura da non riuscire a tagliarla con le forbici normali. E c’è spesso un odore sgradevole, come di vecchio cartone umido.
Perché non basta guardare l’unghia per capire cosa c’è?
Tanti confondono il fungo con la psoriasi, il lichen planus o persino un tumore della pelle. La psoriasi ungueale, per esempio, può far sembrare l’unghia ingiallita e ruvida, proprio come il fungo. Ma i trattamenti sono completamente diversi. Se prendi un antifungino per una psoriasi, non solo non funziona, ma rischi di irritare la pelle e peggiorare la situazione. E se scambi un melanoma per un fungo, il ritardo nella diagnosi può essere pericoloso.
Per questo, nessun dermatologo in Italia inizia un trattamento senza fare un esame. Il passaggio fondamentale è il prelievo di un frammento di unghia. Lo fanno con una pinzetta o un raschietto, in pochi secondi, senza dolore. Quel campione va al laboratorio: lo guardano al microscopio per vedere se ci sono ife e spore, le tracce vive dei funghi. Poi lo mettono in una piastra per farlo crescere - l’esame colturale - e capire esattamente quale fungo è in azione. Solo così si può scegliere il farmaco giusto. Senza questo esame, stai solo sparando nel buio.
Cosa succede se non fai niente?
Se lasci stare il fungo, non scompare da solo. Si diffonde. Parte da un’unghia, spesso il primo dito del piede, e poi salta alle altre. Può arrivare a coinvolgere cinque o sei unghie. L’unghia si deforma, diventa a forma di uncino - si chiama onicogrifosi - e fa male anche solo a camminare. La pelle intorno può infiammarsi, arrossarsi, gonfiarsi. E se hai il diabete o problemi circolatori, il rischio aumenta. In questi casi, un’infezione lieve può diventare una ferita che non guarisce, con rischio di infezioni gravi che arrivano fino all’osso.
Non è un’allarmismo. È la realtà. Secondo dati di Humanitas, i pazienti con diabete hanno fino a 3 volte più probabilità di sviluppare infezioni micotiche profonde. E se il fungo non viene trattato, può anche diffondersi ad altre persone. Hai mai condiviso le ciabatte con un amico? O usato la stessa limetta in un salone? È un rischio reale.
Quanto dura il trattamento?
Qui viene il punto dolente: non esiste una soluzione rapida. Non ci sono pillole magiche. Il trattamento dura da 6 a 12 mesi. Perché? Perché l’unghia cresce lentamente. Quella del dito del piede impiega circa un anno a ricrescere del tutto. Finché non esce l’unghia nuova, sana, l’infezione è ancora lì. Il farmaco deve agire in profondità, e i funghi sono resistenti.
Le opzioni sono tre: farmaci per bocca (terapia orale), lacche o creme da applicare direttamente sull’unghia, e in casi rari, la rimozione chirurgica. La terapia orale è la più efficace per infezioni gravi, ma richiede controlli del fegato perché può stressare l’organo. Le lacche antifungine sono più sicure, ma meno potenti: funzionano solo se l’infezione è appena iniziata e se le applichi ogni giorno, senza saltare neanche un giorno. Se ti dimentichi per una settimana, il fungo riprende a crescere.
La cosa più importante? Seguire il trattamento fino alla fine. Molti pazienti smettono dopo 2-3 mesi perché “l’unghia sembra migliorata”. Ma il fungo è ancora vivo sotto. E quando torna, è più forte. I dati mostrano che chi completa il trattamento ha tra il 70% e l’80% di probabilità di guarigione. Chi lo interrompe prima, ha quasi il 90% di rischio di ricaduta.
Prevenzione: cosa puoi fare subito
La prevenzione è più facile di quanto pensi. E non costa nulla.
- Asciuga bene i piedi dopo la doccia, soprattutto tra le dita. L’umidità è il tuo nemico.
- Cambia le calze ogni giorno. Usa quelle di cotone o di materiali che assorbono il sudore. Evita le sintetiche.
- Non camminare a piedi nudi negli spogliatoi, piscine o palestre. Indossa sempre le ciabatte.
- Non condividere tagliaunghie, limette, forbici. Nemmeno con i familiari.
- Se ti fai la manicure o la pedicure, porta i tuoi strumenti o chiedi che siano sterilizzati. Non fidarti delle attrezzature condivise.
- Se hai il diabete, controlla le unghie ogni settimana. Anche un piccolo taglio può diventare un problema serio.
Non serve essere maniaci. Basta un po’ di attenzione. E se noti anche solo una macchia strana, non aspettare. Vai dal dermatologo.
Perché gli italiani aspettano troppo?
Nei forum come Paginemediche e Doctor360, tanti raccontano la stessa storia: "Ho pensato fosse normale, ho aspettato due anni". Altri dicono: "Ho comprato una crema dal supermercato, non ha funzionato, ho smesso". La verità è che il fungo alle unghie viene visto come un fastidio, non una malattia. Ma non lo è. È un’infezione che può compromettere la qualità della vita. Camminare, correre, persino indossare le scarpe diventa un problema.
La buona notizia? Quando si fa la diagnosi giusta e si segue il trattamento, la guarigione è possibile. E veloce, in termini di risultati. Non devi aspettare un anno per vedere cambiamenti: dopo 3-4 mesi, l’unghia nuova comincia a spuntare chiara e sana. È un segnale che il farmaco sta funzionando. Ma bisogna avere pazienza. E fiducia nel medico.
Cosa fare se pensi di averlo
Se hai uno o più di questi sintomi:
- Unghia gialla, marrone, bianca sporca o verde
- Unghia spessa, fragile, che si sfalda
- Odore sgradevole
- Dolore quando cammini
- Unghia che si stacca dalla pelle
Non comprare prodotti online. Non usare rimedi della nonna. Non aspettare che passi da solo. Vai da un dermatologo. Fai il prelievo. Aspetta i risultati. E segui le indicazioni. Non è un fastidio da ignorare. È la tua salute che sta cambiando. E tu puoi fermarla, prima che diventi troppo tardi.
Il fungo alle unghie si può trasmettere ad altre persone?
Sì, il fungo alle unghie è contagioso. Si trasmette per contatto diretto con unghie infette o attraverso oggetti condivisi come ciabatte, calze, limette o tagliaunghie. È più facile contagiarsi in ambienti umidi come palestre, piscine o spogliatoi. Per questo è importante non condividere oggetti personali e indossare sempre le ciabatte in questi luoghi.
Le lacche antifungine funzionano davvero?
Sì, ma solo se l’infezione è leggera e si applicano correttamente. Devi spazzolare via ogni residuo di unghia vecchia, applicare la lacca ogni giorno senza saltare giorni, e lasciarla asciugare bene. Funzionano meglio se combinate con un trattamento orale, soprattutto per infezioni più profonde. Se l’unghia è molto spessa, la lacca da sola non arriva in profondità.
Posso usare il trattamento antifungino se ho il diabete?
Sì, ma con attenzione. I pazienti con diabete hanno un rischio maggiore di complicazioni, quindi il trattamento deve essere monitorato da un medico. I farmaci orali richiedono controlli del fegato e dei reni. In molti casi, si preferisce iniziare con lacche o trattamenti locali per evitare effetti collaterali. La prevenzione è ancora più importante: controllare le unghie ogni settimana e curare subito ogni segno di cambiamento.
Perché l’esame colturale è così importante?
Perché senza l’esame colturale, non sai quale fungo hai. Ci sono decine di specie diverse, e ognuna risponde a farmaci diversi. Se usi il trattamento sbagliato, non solo non guarisci, ma il fungo diventa più resistente. Inoltre, molti sintomi del fungo somigliano ad altre malattie, come la psoriasi o il melanoma. Solo l’esame di laboratorio ti dà la risposta certa.
Quanto tempo ci vuole per vedere i risultati?
I primi segni di miglioramento si vedono dopo 3-4 mesi, quando comincia a spuntare l’unghia nuova, sana e chiara. Ma l’unghia del piede cresce lentamente: ci vogliono 9-12 mesi per sostituirla del tutto. La pazienza è fondamentale. Se smetti prima, il fungo torna. La guarigione non è rapida, ma è stabile se segui il percorso fino alla fine.