Freddo, nasi che colano, starnuti a raffica: ogni anno l’autunno e l’inverno portano con sé l’esercito invisibile di raffreddore e influenza. Le farmacie si riempiono di pazienti spaesati, genitori preoccupati e persone che cercano di capire se basti una tachipirina o serva qualcosa di più. Sembra quasi impossibile fermare quei virus che girano più veloci dei nostri mezzi pubblici nelle ore di punta. Ma esistono armi e strategie che il farmacista conosce meglio di chiunque altro e che possono fare davvero la differenza.
Capire la differenza tra raffreddore e influenza
Per qualcuno all’apparenza, sono la stessa cosa: febbre, mal di testa, voglia di letto. In realtà, i due nemici non giocano nemmeno nello stesso campionato. Il raffreddore, infatti, raramente porta febbre alta e colpisce soprattutto il naso: congestione, starnuti, un po’ di mal di gola. L’influenza, invece, stende davvero: febbre spesso oltre i 38°, dolori articolari, brividi, stanchezza improvvisa. Una chicca? In media, un adulto prende il raffreddore 2-4 volte all’anno, i bambini anche 8. Ma l’influenza è più rara, sebbene molto più pesante.
Il colpevole del raffreddore è un gruppo di oltre 200 virus diversi (i rinovirus vanno per la maggiore) – ed è anche il perché non ci sia mai un vaccino risolutivo. L’influenza, invece, si deve all’omonimo virus influenzale, che ogni stagione cambia leggermente faccia grazie ad un trucco geniale chiamato "drift antigenico". Ecco perché ogni autunno c’è una nuova versione del vaccino, aggiornata sui ceppi prevalenti segnalati dall’Organizzazione Mondiale della Sanità.
Quindi, come si fa a distinguere? Occhio alla febbre alta, al senso di debolezza e ai dolori diffusi: se sono intensi e improvvisi, è più probabile l’influenza. Se invece hai solo il naso chiuso, ma ti senti tutto sommato in forze, probabilmente è raffreddore. Ma anche il miglior farmacista sa: i sintomi possono sovrapporsi, complicare diagnosi e farci sbagliare prodotto. Una tabella di confronto può togliere molti dubbi:
Sintomo | Raffreddore | Influenza |
---|---|---|
Febbre | Raro | Comune (spesso alta) |
Congestione nasale | Molto comune | Meno comune |
Tosse secca | A volte | Spesso |
Dolori muscolari | Qualche volta | Quasi sempre |
Mal di testa | Raro | Comune |
Stanchezza intensa | No | Sì (marcata) |
Prevenzione: le armi migliori (e quelle meno utili)
C’è ancora chi pensa che passare dall’esterno al caldo interno sia la causa principale di raffreddore e influenza. Invece, sono le nostre mani a fare la differenza: tocchiamo di tutto, senza accorgerci, e portiamo i virus da maniglie, banconi, telefonini direttamente a naso e bocca. Lo confermano i dati dell’Istituto Superiore di Sanità: il 70% delle infezioni si trasmette via contatto con superfici contaminate.
Il metodo più semplice? Lavarsi spesso le mani, almeno 30 secondi con acqua e sapone. E quando non c’è l’acqua, vanno bene i gel idroalcolici, purché abbiano almeno il 60% di alcol. Un grande classico poco amato è il fazzoletto di carta: usalo una volta e buttalo via, niente tasche o ricicli, o sono guai. Anche evitare di toccarsi occhi, naso e bocca quando si è fuori può ridurre di molto il rischio di contagiarsi.
Il vaccino antinfluenzale resta la difesa numero uno per chi ha più rischi: anziani, malati cronici, operatori sanitari e donne in gravidanza. Funziona? Sì, riduce complicanze e ricoveri di almeno il 50%, secondo i dati del Ministero della Salute stagione 2023-2024. Per il raffreddore, come detto, non esiste vaccino. Non credere a chi propone integratori 'miracolosi': non prevengono il virus, ma solo alcune carenze specifiche. Magari una dieta ricca di frutta, verdura, vitamina C e zinco può aiutare a rendere il sistema immunitario meno pigro, ma non fa miracoli da sola.
Occhio invece ai rimedi della nonna: il brodo caldo aiuta a sentirsi meglio grazie ai liquidi e al calore, ma non cura i virus. Lo stesso vale per il miele: buono, lenitivo, ma non antivirale. Per i più piccoli, le goccioline di soluzione salina sono spesso più utili di mille sciroppi. E poi, la regola d’oro: riposo, riposo e ancora riposo. Il corpo guarisce meglio se ascoltato.

I rimedi efficaci scelti dai farmacisti
Entri in farmacia e vieni subito attratto dagli scaffali pieni di prodotti diversi. Ma servono davvero tutti? La risposta è no. I farmacisti lo sanno: meno è meglio, e soprattutto, serve il prodotto giusto per ogni sintomo. Ecco una guida spiccia agli acquisti che contano:
- Antipiretici: la paracetamolo è la stella indiscussa, adatta per febbre e dolori (seguita da ibuprofene, che va evitato a stomaco vuoto o per chi ha problemi gastrici).
- Decongestionanti nasali: funzionano, ma attenzione a non abusarne (non più di 3-5 giorni o si rischia 'l’effetto rebound', cioè il naso si chiude ancora di più senza).
- Soluzioni saline: ideali per bambini e per chi ha il naso chiuso o la gola secca. Aiutano a espellere i virus e idratano le mucose.
- Antitussivi e mucolitici: scegli secondo il tipo di tosse. Secca? Antitussivo. Grassa? Qualcosa che aiuti a sciogliere il muco.
- Caramelle balsamiche e spray gola: danno sollievo, ma non curano. Ideali per chi ha la lezione da tenere o colloquio importante (ma non esagerare con la liquirizia se hai la pressione alta!).
Attenzione alla tentazione antibiotico: serve solo se il medico diagnostica un’infezione batterica. Nel 99% dei casi di raffreddore e influenza, non aiuta, anzi: rischia di sviluppare resistenze e ti rovina la flora intestinale. Spesso, quello che fa davvero la differenza è la pazienza: la maggior parte dei sintomi scompare da sé in 5-7 giorni (qualche volta 10 nei bambini).
Ma quando preoccuparsi? Se la febbre dura più di 4 giorni, se compaiono difficoltà respiratorie, dolori toracici, colorito bluastro o disidratazione forte, è tempo di sentirsi con il medico. Chi ha patologie croniche o è immunodepresso non deve aspettare troppo.
Un occhio anche alla prevenzione secondaria, soprattutto in famiglia: a casa, apri spesso le finestre anche d’inverno, per almeno 10 minuti, e pulisci con attenzione oggetti passati frequentemente di mano. Le cuffie per le orecchie, i cellulari e le tastiere raccolgono più batteri della tavoletta del bagno. Giuro.
Miti da sfatare e errori comuni
C’è chi si ostina a pensare che sudare sotto le coperte 'faccia passare prima' il raffreddore, o che uno sciroppo preso preventivamente prevenga l’influenza. Tutte sciocchezze. Il sudore disperde liquidi, lasciandoti più disidratato, e nessuno sciroppo 'scaccia-virus' esiste. Anche le arance non sono la magica barriera contro influenza e raffreddore: contengono vitamina C (circa 50 mg per frutto), ma per ottenere una reale protezione dovresti mangiarne almeno dieci al giorno per settimane. E poi, pensiamo davvero che un virus si fermi davanti a un bicchiere di spremuta?
Un altro errore diffuso è prendere antimicrobici “preventivamente”, o affidarsi a prodotti omeopatici senza prove scientifiche. Secondo un’indagine dell’AIFA (Agenzia italiana del farmaco) del 2023, il 35% degli italiani continua ad assumere antibiotici senza prescrizione. E questo complica tutto: il rischio di resistenza batterica a questi farmaci è una delle emergenze mondiali secondo l’OMS.
Lo stesso discorso vale per il 'colpo di freddo': il freddo, di per sé, non causa raffreddore e influenza. L’unico modo in cui può favorirli è abbassando le difese immunitarie dopo un’esposizione prolungata o creando condizioni perfette perché i virus sopravvivano meglio nei nostri ambienti chiusi e secchi. Lo dimostra una ricerca pubblicata sul 'Journal of Virology' nel 2020, dove si spiega che l’aria secca invernale fa vivere più a lungo i virus sulle superfici e ne favorisce la trasmissione.
E poi, evitiamo di stare “chiusi in casa finché passa”. Un po’ d’aria fresca, anche solo una passeggiata breve con la sciarpa, fa bene e riduce la carica virale negli spazi vissuti. Senza contare che aiuta l’umore, soprattutto dopo giorni di letto e termometro.

Ruolo della farmacia moderna: non solo medicine, ma anche ascolto e prevenzione
Oggi ogni farmacista è molto più di un semplice dispensatore di pillole. Chi entra in farmacia durante la stagione del raffreddore e dell’influenza cerca spesso consiglio, rassicurazione, un piccolo trucco che aiuti a superare la settimana senza dover per forza arrendersi al letto. Ecco perché l’ascolto è fondamentale: capire bene sintomi, farmaci già assunti, condizioni di salute e persino gli impegni della settimana può fare la differenza tra un consiglio valido e uno inutile.
In molte farmacie da qualche anno si fa il test rapido per l’influenza o il tampone per Covid e altri virus respiratori. In pochi minuti si ottiene risposta: così si evita di prendere farmaci inutili e si protegge meglio chi è a rischio. Un altro servizio sempre più richiesto è la consegna a domicilio di farmaci e dispositivi per chi non può muoversi, soprattutto durante i picchi di malattia stagionale.
I farmacisti fanno anche informazione: ogni stagione promuovono campagne sulle buone pratiche (dalla vaccinazione all’igiene delle mani), smontano false credenze e spiegano come leggere correttamente bugiardini e dosaggi. Tornando ai numeri: secondo un sondaggio del 2024 condotto da Federfarma, il 55% degli italiani chiede prima consiglio in farmacia, solo dopo va dal medico. Questo significa che la farmacia è il cuore della prevenzione e della gestione delle malattie minori di stagione.
Infine, il farmacista è chi può fornire supporto sulle strategie migliori per convivere con questi piccoli-grandi fastidi: dalla scelta del termometro più affidabile, ai consigli su come organizzare la giornata (pause frequenti, idratazione costante) e cosa mettere nella borsa per non essere colti impreparati (un antipiretico, una soluzione salina, gel igienizzante e fazzoletti mai abbastanza).
Morale? La stagione fredda, con raffreddore e influenza, fa parte del nostro calendario tanto quanto i ponti e le feste comandate. Ma grazie a semplici gesti, buoni consigli, e il supporto di una farmacia che ascolta e orienta davvero, puoi vivere questi mesi con molti meno fastidi e qualche pensiero in meno.